Le fonti di rischio evidenziate nella dichiarazione valutazione rischi vengono solitamente ricondotte a cinque categorie.
Rischi generici
I rischi generici da considerare per la scrittura del documento di valutazione rischi sono quelli più comuni e facilmente identificabili, e sono riconducibili a rischi rappresentati da strutture non specialistiche presenti all’interno del luogo di lavoro (come i rischi eventualmente rappresentati dalla rete elettrica) oppure rischi rappresentati da macchinari e strumentazioni in uso.
Rischi ergonomici
Sono i rischi che derivano dalla necessità di adottare posizioni di lavoro non consone o adatte alla sicurezza e salute del lavoratore.
Rischi specifici
Riguardano in modo specifico l’attività che viene svolta all’interno dell’azienda, e che quindi variano a seconda del settore di riferimento. Si tratta di rischi che possono essere ricondotti sia ad azioni compiute che a strumentazioni usate. Si tratta, per esempio, dell’utilizzo di strumentazioni taglienti o che potrebbero comportare lesioni, del contatto con agenti chimici o radioattivi.
Rischi di processo
Si tratta di rischi legati a incidenti altamente probabili durante lo svolgimento delle attività lavorative, solitamente di natura produttiva. Sono solitamente identificati con il rischio di esplosione o incendio, oppure con l’emissione di sostanze tossiche, radiazioni e calore oltre la soglia di sicurezza.
Rischi organizzativi
Sono rappresentati da una errata gestione delle attività da parte del personale o di chi dovrebbe organizzare il lavoro dei dipendenti. Anche per questo è importante procedere con il corretto svolgimento dei corsi di sicurezza sul lavoro: si avrà così la certezza che tutti i lavoratori e i responsabili siano al corrente delle misure di protezione da adottare e siano sufficientemente addestrati a mantenere gli standard di sicurezza previsti. Oltre alle cinque categorie elencate, sono presenti altri fattori di rischio che possono essere raggruppati sotto la dicitura di “rischi emergenti” nei documenti di valutazione dei rischi. Ne fanno parte:
- Rischio stress lavoro correlato (si faccia riferimento all’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004).
- Rischio da invecchiamento.
- Rischio connesso alla differenza di genere, per cui è importante che il datore di lavoro garantisca l’assenza di qualsiasi fenomeno di discriminazione.
- Rischi connessi alla provenienza da altri Paesi. Anche in questo caso è da evitare l’insorgere di qualsiasi fenomeno di discriminazione.
- Rischi specifici delle lavoratrici in stato di gravidanza (D. Lgs. 151/2001).
- Rischi relativi alla specifica tipologia contrattuale
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